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22/11/2019

Quali sono le differenze tra i naspi e gli idranti antincendio?

Panoramica sui naspi antincendio e differenze principali in rapporto agli idranti.

Partiamo dall'inizio, stiamo parlando di materiale pompieristico che rientra a tutti gli effetti nei sistemi di protezione attiva antincendio. Gli idranti sono apparecchi di erogazione dell'acqua che hanno lo scopo di spegnere il fuoco in caso di incendio, i naspi potremmo definirli dei particolari idranti, con caratteristiche specifiche e normative di riferimento ben precise. Vediamo insieme le differenze.
Gli idranti sono costituiti da una tubazione appiattibile di diversi diametri, una lancia per l'erogazione dell'acqua con possibilità di frazionare o intercettare il getto e una cassetta ove riporre l'attrezzatura quando non viene utilizzata.
I naspi sono costituiti invece da una tubazione semirigida avvolta su una bobina già collegata sia alla rete idrica che alla lancia erogatrice. Si trovano all'interno di una cassetta antincendio, incassata nel muro o appesa alla parete, con anta apribile almeno a 170° e bobina che permette di srotolare la tubazione orientabile.
Come potrete intuire, il naspo antincendio è più pratico e più semplice da utilizzare rispetto alla manichetta dell'idrante, può essere srotolato per quella distanza che serve e non totalmente, ma ha una portata idrica ovviamente inferiore.



Manutenzione e controlli dell’idrante antincendio

Passiamo ora a tutte quelle verifiche che devono essere messe in atto dal momento in cui si dispone di un’attrezzatura il cui funzionamento deve essere garantito in situazioni di emergenza. Possiamo suddividerle in quattro fasi:
●    la sorveglianza
●    il controllo visivo dell’impianto
●    il controllo della pressione dell’acqua
●    collaudo alla pressione di esercizio
Questi momenti sono scanditi da una distanza temporale che deve essere rispettata per assicurare il corretto utilizzo dell’idrante antincendio. La prima fase di sorveglianza deve essere effettuata quotidianamente dal personale addetto. È necessario prima di tutto controllare che non ci siano ostacoli all’accesso dell’attrezzatura e che questa non presenti segni di danneggiamento come corrosioni o perdite. A tale proposito è essenziale che la manichetta venga srotolata in tutta la sua lunghezza per verificare la presenza di eventuali screpolature, deformazioni e logoramenti in modo da evitare che avvengano dei deterioramenti alla struttura poco prima del suo utilizzo. Bisogna inoltre esaminare che le diverse componenti siano appropriate affinché il meccanismo operi correttamente e che le parti ruotino o possano essere maneggiate agevolmente.



Quando e come controllare visivamente l’impianto per l’idrante antincendio?

La seconda fase deve essere eseguita ogni sei mesi e deve prendere in esame la struttura intera per vedere che non vi siano state delle manomissioni alle dotazioni degli idranti che possano intaccarne l’impiego durante l’estinzione di un incendio. Comprende un’accurata pulizia delle manichette e di tutti gli elementi che vanno a comporre l’intero complesso. Deve esserci appunto un controllo visivo dello stato di conservazione delle reti d’acqua di distribuzione, di tutte le tubazioni a vista e delle componenti terminali dell’impianto. È inoltre fondamentale assicurare la presenza di acqua nel caso di apertura parziale o totale dell’attrezzatura antincendio. In questo modo si andrà a testare il corretto e completo funzionamento di tutta la strumentazione utilizzata dal Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.



La pressione dell’acqua dell'idrante antincendio

Le ultime due fasi avvengono a distanza annuale per la verifica sulla pressione e quinquennale nel caso del collaudo. La prima corrisponde a un test per appurare che vi sia un regolare flusso di alimentazione all’impianto, che avviene tramite l’apertura completa di un idrante in posizione terminale. Questo è ripetuto per ogni ramo della rete idrica che serve due o più manichette o semplicemente una, nel caso sia presente un’unica installazione. Vi è poi la misurazione della pressione e della portata d’acqua al fine di identificare eventuali anomalie. L’ultima fase è quella che temporalmente avviene ad una distanza maggiore l’una volta dall’altra ma è comunque fondamentale poiché consiste in alcune misure di prevenzione volte a testare la tenuta e l’efficacia dell’intera struttura comprese quindi le tubazioni flessibili e semirigide in dotazione.

Italia Estintori si occupa di sicurezza antincendio a 360 gradi, dal progetto, passando per l'installazione e finendo con la manutenzione periodica. Contattateci per qualsiasi informazione, siamo a vostra disposizione.

 


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